mandalini
stories of trips around china
majong, lezione 1
Categories: cinesita'

sono finalmente riuscita ad approcciare il majong, bel gioco
cinese che ci siamo comprati due anni fa a Chengdu senza essere mai
riusciti a capire come funziona. è un gioco da strada popolare, come le
nostre carte, i fagioli, il tressette, rigorosamente legato ai soldi e
alle puntatine, piccole e grandi che siano. il gioco più amato dai
vecchi per la strada, seduti per terra o su sedie pieghevoli di
plastica e bambu’, sotto le verande, sui tavoli delle locande.

sono
delle tessere con dipinti o incise sopra delle figure, scale e serie di
simboli coi quali, più o meno, si compongono punti mettendo insieme gli
stessi semi o gli stessi simboli. ce ne sono mille varianti locali, e
in questo caso ci siamo intrattenuti fino a tarda notte durante una
gita al lago, nella stanza d’albergo cinese che come ogni albergo
cinese che si rispetti ha la tv con il karaoke, una scorta di noccioline, e il tavolo da majong.  indispensabili per il trascorrere delle serate goliardiche.

 

 

le tessere sono disposte ovviamente a faccia in giù in file, dalle quali si attinge secondo un ordine che dipende da chi inizia il gioco.  ognuno ha tredici tessere, e vince chi fa per primo "san san san, san liang" (vi risulta più chiaro se scrivo 三三三三两?)

ovvero mette insieme quattro serie da tre e una coppia. ci sono alcune tessere che in questa variante valgono come nulle, e sono quelle coi numerini, in altre varianti valgono come dei jolly. i compagni di gioco erano quattro cinesi, di cui uno studente, due professoresse addicted e il bimbo di una di loro, siamo andati avanti per ore. nessuno di loro parlava mezza parola di inglese ma con la lunga notte davanti mi sono messa d’impegno e tra una canzone e l’altra  ci ho cavato fuori le regole interagendo ogni tanto con qualche domanda. in alcuni casi si fa saltare il turno agli altri, e si possono ripescare letessere dal tavolo. a turno si pesca una carta e se ne scarta una, mostrando o meno a seconda dei casi i vari tris che si vanno componendo. si può vincere con una tessera pescata, o con una scartata dal vicino prima, o con una scartata da un altro membro se fa parte di una scala. vale come sempre un sacco di culo e la buona memoria. il gioco è frenetico, le partite centinaia. mi sono chiesta per una ttimo come mai non giocassero a soldi, ma poi ho percepito che alla fine di ogni partita contavano i punti e ognuno aveva il suo ammontare di kuai, che non so se alla fine sia stato effettivamente convertito in monete (povero bimbo!). comunque li ho lasciati alle tre del mattino, e dalla stanza sentivo voci andare avanti ancora per molto…

 

impossibile non chiudere con un tocco di stile: il tavolo. sono rimastata incantata quando alla fine della partita mi si è svelato il meccanismo con cui le tessere vengono riordinate. era proprio fuori dalla mia immaginazione, ed è talmente bello che ve l’ho ripreso :)

i ddi nel piattino servono a conteggiare quante tessere del primo conto vengono escluse, prima di iniziare a suddividere i pezzi. lascio ai sinofili in erba il piacere della comprensione dei numeri.

preparatevi, che quest’inverno a milano si fa la bisca :p 

 

 

 

 

2 Comments to “majong, lezione 1”

  1. gi0 says:

    fantastico il tavolo mischia-smazza majong!!!
    ma la musichetta la fa lui????

    ihih
    totali as usual

  2. otted says:

    non capisco come mai il video, in firefox, non compare
    negli altri browser si. ad ogni modo guardatelo perchè è davvero buffo…