la domenica il campus diventa un suq, e tutti i ventimila studenti sembrano prendere la loro bicicletta e andarsene in giro. l’autobus è pienissimo, la fila alla fermata, dal panettiere, di fronte alla biblioteca, al campo sportivo. sono tutti in giro, nel loro giorno libero. molti vanno in città, e c’è un bel sole oggi ci vado anche io, a fare un po’ di spesa, mangiare nelle strade del centro, godermi il parco e il festoso vociare della gente. incontro sull’autobus uno dei pochi occidentali non dico simpatici, ma coi quali è possibile parlare. anche se non è stato possibile coinvolgerlo nella domenica all’aperto, la sua meta era la chiesa Starbucks.
vi riporto un paio di scatti simpatici, che mi hanno incuriosito:
ho pensato alla critical mass, alle biciclette creative e sconquassate, ai colori e alle trombette.
i cinesi diventerebbero pazzi alla ciemmona, vorrei ogni tanto parlarne coi miei amici qui ma è difficile spiegare questo concetto senza che loro mi facciano domande semplici e giuste come "ma non ce l’avevate già un carnevale?" (per quelli che conoscono addirittura il carnevale)
questa è una bici che stava nel centro, a girarsela ovviamente sui marciapiedi. è una pubblicità, un tipo che si traina su una bici vecchio stile una mezza auto. nel piazzale grande di fronte al supermercato occidentale c’era l’esposizione dell’auto in questione, cifre di vendita a cinque zeri, numeri che sono buoni solo per giocarseli al lotto (in effetti solo ora penso che avrei dovuto trascriverli…)
macchine come questa, coi dragoni di plastica e oro sulle fiancate. non so quanto pesi e non mi sono avvicinata troppo a leggere cosa c’è scritto sui foglietti che il tipo indirettamente distribuiva, ma mi ha molto incuriosito, questo modo sempre teatrale e totalmente cinese di fare le cose, anche una banale espozione d’auto la domenica mattina.
un pochino dopo, dentro al baoli, il centro commerciale piu’ grande del centro. un posto dove si trova di tutto, dai campi mini di pallacanestro al piano interrato, la galleria die negozi di sport, la galleria delle cose per la casa, la galleria delle minchiate e la galleria dei vestiti con le perline.
c’è anche il 家乐富, che suona più o meno jia le fu, "casa felice", dovreste riconoscerlo. la strada dentro al supermercato, gente che cucina, animali vivi, signorine che vi vendono la super ultima fichissima scopa vileda alla modica cifra dell’equivalente di una settimana di pasti (ma le scope avranno il loro post dedicato)…
cerco di prendere velocemente quello che serve e tornare alla svelta al sole, ma cio’ che noto di simpatico non sta dentro al supermercato, ma fuori. Come i cinesi fanno giocare i bambini nell’attesa che i carrelli siano pieni..
purtroppo con la shitty camera che avevo non sono riuscita a riprendere tutta la piscina, che è grande un bel pezzo dellatrio del baoli. come a dire, pedalate nell’acqua, che alla fine è sempre un buon pedalare. dovremmo pensarci ;)
terzo scatto, il vantaggio dell’autobus stracolmo.
ricordare sempre: anche se l’autobus ti sembra stracolmo, non lo è, puo’ sempre diventarlo di piu’. oggi davvero pensavo che ad un certo punto il veicolo si sarebbe semplicemente accasciato. quando apriva le porte alle fermate, le borse della spesa della gente (mie incluse) talvolta volavano fuori. ma questa è un’altra storia. dal mio angolino vedevo questa poltroncina arancione, coi quattro caratteri, di cui tre li conosco e il quarto no. allora ho chiesto provando ad immaginare come mai su una poltroncina dell’autobus c’è scritto qualcosa del tipo "sedia dell’amore".
è semplice (ah, maledetto ingegno occidentale ottuso!): gli anziani, le future mamme, i malati. li ami e li fai sedere. noterete che le poltroncine sono arancio e non azzurro, il colore caldo aiuta chi si ama :)
buona domenica!
hehehe fighissima la bici-macchina!